Quello che accade ai giocattoli dello Schiaccianoci, che vivono la loro notte, può succedere anche ad altre più umili cose? Credo di si, e credo che sottrarre gli oggetti a questa rete di significati già data, preesistente anche al primo contatto perché imposta da fuori, significhi ricavarne un senso diverso dal loro uso-consumo. Poiché il consumo più radicale e definitivo è mangiare, qui si parte da alcuni dolci non mangiati, immagini commestibili, il nostro quotidiano ingurgitare immagini per renderle atomi insensati. Una maggiore attenzione per le cose è anche maggiore attenzione per gli uomini, sottrarre le cose all'(in)evitabile consumo e restituirle al ruolo di pura immagine-icona può divenire un gesto rivoluzionario… si potrebbe partire dall’estremo opposto della scala, cioè trasformarsi in cuochi dell’orrore, plasmare in decorazioni per torte le peggiori immagini che scorrono sotto i nostri occhi. E non è forse questo ciò che accade quando il bambino bosniaco viene “servito”, tra una portata e l’altra dal grande cuoco televisivo, pronto a diventare atomi insensati?
Maurizio Imperiali

