Sinapsi game, installazione (2001)

Per un po’ sono stata invasa da un ammasso di pensieri, immagini, sensazioni che hanno preso a calci in culo tutto ciò che di apollineo mi restava (poco)… Gioco di sinapsi insensato, flusso violento: esperienza del tutto privata e apparentemente non condivisibile. Quell’onda che sommerge e nel ritirarsi scopre antiche e nuove paure, residui infantili e ricordi che insidiano il presente. Raccolta di particolari personali, eppure penso che chiunque possa trovare qualcosa che le si adatti… Magari un pensiero un po’ stretto o un paio di emozioni che costringono i piedi a un adattamento…
“C’ero anch’io quel giorno” non è possibile dirlo, ma il dolore e il disagio sono spesso comuni. Da lì sono partita per dare forma a fantasmi che lentamente hanno trasformato la paura in urlo, parola, cosa…. In mezzo a questo souk di articoli senza valore commerciale il mio fare ha stabilito connessioni rendendo presentabili resti del gioco. Nonostante il rumore assordante che a tratti ci sovrasta è ancora possibile trovare le parole giuste.
Ascolta: “All’inizio è la fuga, ma un piede troppo pesante e grande… molto più grande dell’altro mi trattiene ben ancorata al suolo…

  • Prima stazione: pronti per il viaggio: bambina + cane + testa su rotelle + luna su rotelle + gatto.
  • Seconda stazione: bambini che paura
  • Terza stazione: big mama puzzle. quore – cuore. squola – scuola
  • Quarta stazione: cerca di trattenerti: cuore + cibo + veste
  • Quinta stazione: attesa di arrivare all’osso
  • Sesta stazione: per uscire indosserò una veste da guerra
  • Settima stazione: famiglia: una tribù sotto la pioggia
  • Ottava stazione: la soffitta: salgo, scelgo, siedo, scrivo, scappo… aspetta…
  • Sorpresa!!!: ogni visitatore sarà invitato a scrivere una propria paura e riceverà in cambio una busta sorpresa

A proposito di Sinapsi game

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